Montesangiorgio, un piccolo paese come tanti, sui primi contrafforti montagnosi, a poco più di mezz’ora di guida dalla costa, con il suo bravo castello circondato da case che resistono da secoli alle intemperie, quasi formassero una coorte di legionari messi lì a proteggere il mastio; con le strade di acciottolato e tratti di antiche mura tutto intorno interrotte dalle due antiche porte ad arco e da qualche concessione all’espansione del paese in tempi recenti. Alle spalle del paese le montagne coperte di boschi con tanti castagni forse la maggiore attrattiva per coloro che vogliono scappare dalla città. E sono in tanti, soprattutto in estate ed in autunno, a venire quassù, magari solo per una domenica, magari solo per una passeggiata durante la quale sfuggire alla calura estiva della costa in mezzo al bosco oppure per raccogliere un po’ di castagne agli inizi dell’autunno. Un paese in cui ci si conosce tutti. A parte i forestieri, quelli che vengono a passare qualche settimana o qualche fine settimana nelle villette che sono state costruite poco fuori del paese, raggruppate in una specie di piccolo villaggio satellite. Quelli entrano ed escono dalla vita di tutti i giorni lasciando solo alcune tracce nella memoria dei paesani anche se contribuiscono non poco al magro bilancio della comunità. Magari qualcuno di loro viene riconosciuto dal negoziante quando va a fare la spesa, se sono anni che continua a tornare lì, ma, per la gran parte degli abitanti, i forestieri restano degli estranei. È un posto tranquillo, Montesangiorgio, un posto che viene citato sulle cronache dei giornali locali solo quando c’è la fiera della castagna ai primi di novembre.
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